Mem AI: la guida completa
Funzionalità principali di Mem AI
Note e gestione intelligente delle informazioni: Mem permette di creare appunti (“mem”) in modo semplice e veloce, senza la necessità di organizzarli manualmente in cartelle. Puoi scrivere note di testo, formattarle (l’editor supporta anche elenchi, titoli e tabelle) e aggiungere allegati. Ogni nota può essere taggata e raccolta in Collezioni – un sistema di organizzazione flessibile che ha sostituito i tag tradizionali. Le Collezioni funzionano come etichette intelligenti: una nota può appartenere a più Collezioni e Mem può suggerire automaticamente a quali Collezioni aggiungerla in base al contenuto. Questo approccio elimina la rigidità delle cartelle e aiuta a collegare le informazioni correlate senza sforzo. Scrittura assistita dall’AI (Mem Chat): Uno dei punti di forza di Mem è l’assistente AI integrato, chiamato Mem Chat. Si tratta di un modello linguistico (basato su GPT-4) addestrato sui contenuti delle tue note, che funge da “secondo cervello” personale. Puoi porre domande in linguaggio naturale o chiedere all’AI di generare contenuti utilizzando le tue note come riferimento. Ad esempio, Mem Chat è in grado di trovare “l’ago nel pagliaio” tra le tue informazioni, riassumere i punti chiave di una serie di note (come gli appunti di riunioni) e persino redigere bozze di testo originali basandosi sui tuoi appunti. Ciò significa che puoi chiedere al sistema di scrivere un paragrafo su un’idea che hai annotato, di migliorare la formulazione di una nota, o di rispondere a una domanda sapendo di poter attingere alla tua conoscenza archiviata. L’AI contestuale trasforma le tue note in un vero assistente: ad esempio puoi chiedere “riassumi la brainstorming di ieri” o “genera un elenco di attività dai miei appunti di progetto”, e Mem Chat capirà il contesto (anche temporale) delle tue richieste. La chat AI può essere utilizzata a schermo intero oppure affiancata a una nota specifica: Mem 2.0 consente infatti di avere una finestra di chat accanto a un appunto o a una collezione, così da interagire con l’AI su quello specifico contenuto senza perdere il filo del discorso. Ricerca semantica e “Smart Search”: Mem integra una potente ricerca intelligente alimentata dall’AI. Oltre alla classica ricerca per parola chiave, Mem utilizza algoritmi di comprensione del linguaggio per trovare risultati in base al significato, anche se i termini non combaciano esattamente. Questa funzione viene chiamata Deep Search in Mem 2.0: i risultati pertinenti semanticamente vengono caricati dopo quelli esatti, consentendoti di trovare informazioni nascoste nelle note. Ad esempio, se cerchi “ricetta formaggio”, Mem mostrerà subito la nota intitolata “Ricetta salsa al formaggio” e poco dopo potrebbe suggerire un tuo appunto chiamato “Queso ai peperoni arrostiti” che non contiene la parola formaggio ma è rilevante all’argomento. Inoltre la ricerca è “time-aware”, ovvero comprende riferimenti temporali: potresti digitare “riunioni della scorsa settimana” o “note di ieri” e l’AI filtrerà i risultati corrispondenti a quel contesto temporale. Grazie a queste capacità semantiche, Mem trova ciò di cui hai bisogno anche se hai dimenticato esattamente dove l’avevi scritto. Note correlate e collegamenti automatici: Mem funge da “secondo cervello” anche grazie alla capacità di collegare automaticamente tra loro le note correlate. Questa funzione, inizialmente chiamata Related Notes e ora potenziata in Mem 2.0 sotto il nome di Copilot, analizza costantemente i tuoi appunti per trovare connessioni utili. In pratica, mentre stai visualizzando o modificando una nota, il sistema può mostrarti in una barra laterale altre note che trattano argomenti simili o correlati, senza che tu debba averle collegate manualmente. Ad esempio, se hai preso appunti in momenti diversi su un progetto o una persona, Mem ti proporrà quelle note quando ne apri una pertinente. Questa funzione di Connections ti aiuta a “ripescare” idee scritte settimane o mesi fa proprio quando ti servono, offrendo una rete coerente di conoscenza personale. È come avere un assistente che ti sussurra: “Ehi, ricordi quell’altro appunto collegato a ciò di cui parli adesso?”. Il bello è che tutto ciò avviene senza dover etichettare o linkare manualmente ogni nota: l’AI di Mem riconosce pattern, nomi e argomenti ricorrenti e ti suggerisce le note rilevanti al momento giusto. Per chi invece preferisce un minimo di struttura, le Collezioni permettono comunque di organizzare note per tema/progetto a piacimento, e possono essere condivise con altri utenti (ad es. colleghi) per collaborare su un gruppo di note comune. Integrazioni e flussi di lavoro esterni: Mem AI non vive in isolamento, ma può connettersi con altri strumenti per semplificare il flusso di lavoro quotidiano. Ad esempio, è disponibile una integrazione con Google Calendar: collegando il tuo calendario, all’interno di Mem vedrai i tuoi eventi e riunioni e potrai con un clic creare note associate a un evento o aprire quelle già esistenti. Puoi prendere appunti durante una riunione senza uscire da Mem e questi verranno collegati all’evento del calendario; c’è anche la possibilità di condividere automaticamente la nota della riunione con i partecipanti (anche se non usano Mem, ricevono un link). La sincronizzazione col calendario rende facile mantenere traccia di meeting e appuntamenti, con il vantaggio che Mem può mostrarti note ricorrenti legate a riunioni periodiche, ad esempio tutte le note dei meeting settimanali con un certo cliente. Un’altra integrazione utile è quella con l’email: Mem offre la funzione Mem It via Email, grazie a cui puoi inoltrare o inviare qualsiasi email all’indirizzo dedicato (es. save@mem.ai) per salvarla come nota dentro Mem. In questo modo puoi archiviare nella tua base di conoscenza le comunicazioni importanti semplicemente inoltrandole. Analogamente, Mem sta introducendo un’estensione Chrome (Mem It per browser) che consentirà di salvare con un click parti di pagine web, articoli o altri contenuti online direttamente come note (simile ai “web clipper” di altri servizi). Mem offre anche la possibilità di catturare note via messaggistica: attraverso la funzione Text to Mem (in sviluppo per Mem 2.0), sarà possibile inviare messaggi SMS, Telegram o WhatsApp a Mem per creare al volo un appunto. Ad esempio, potresti inviare un messaggio Telegram al tuo account Mem contenente un’idea o una nota vocale, e questa verrà automaticamente salvata tra le tue note. Questo è particolarmente utile per utenti mobile: ad oggi non esiste ancora un’app Android nativa (Mem fornisce un’app per iOS, vedi più avanti), quindi gli utenti Android possono utilizzare Mem dal browser mobile oppure sfruttare l’integrazione SMS/WhatsApp per aggiungere contenuti rapidamente. Multipiattaforma e sincronizzazione: Mem è disponibile su Web (browser), come applicazione desktop per Mac e Windows, e come app mobile per iOS (iPhone/iPad). L’app per iOS è completa quanto la versione desktop, permettendo di creare note, usare l’AI e gestire collezioni anche in mobilità. Per gli utenti Android, come detto, non c’è ancora un’app dedicata, ma il sito web di Mem è ottimizzato per uso mobile ed è possibile aggiungerlo alla home come web-app. Tutte le versioni sono continuamente sincronizzate in tempo reale: grazie a un sistema di sync istantaneo, le modifiche fatte su un dispositivo appaiono sugli altri immediatamente. Mem supporta anche la collaborazione simultanea: se più persone modificano la stessa nota o collezione condivisa, le modifiche vengono unite intelligentemente in tempo reale senza conflitti. Modalità offline: A differenza di molte app note-taking basate sul cloud, Mem 2.0 offre il supporto offline completo su tutte le piattaforme principali. Questo significa che puoi accedere alle tue note, crearne di nuove e persino effettuare ricerche anche senza connessione internet, ad esempio in aereo o in metropolitana. L’architettura di Mem 2.0 infatti salva ogni modifica in locale sul dispositivo e pre-carica in cache le note più recenti e rilevanti, sincronizzandole poi sul cloud appena torni online. In pratica, la tua “seconda memoria” resta disponibile in qualsiasi momento. Questa caratteristica, unita alla velocità migliorata di Mem 2.0, fa sì che l’app sia reattiva e utilizzabile come un normale editor di note offline, superando uno dei limiti che affliggeva la versione precedente.
Guida passo passo: come ottimizzare un contenuto con Mem AI
Registrazione e primo accesso: Per creare un account Mem, visita il sito ufficiale e registrati gratuitamente. Puoi iscriverti usando un indirizzo email (riceverai un link di verifica) oppure con il login tramite Google. In questa fase Mem 2.0 è in beta aperta e gratuita per tutti, quindi non è richiesto alcun pagamento né codice di invito. Dopo aver effettuato l’accesso per la prima volta, ti verrà presentata un’interfaccia pulita simile a un blocco note digitale. Se utilizzi un computer, valuta di scaricare l’app desktop per Mac/Windows (dal sito Mem, sezione Download) per un accesso più rapido; su iPhone/iPad puoi installare l’app Mem 2.0 dall’App Store. Effettua il login sull’app scelta: i tuoi dati saranno sincronizzati attraverso i dispositivi. Se sei su Android, puoi usare Mem via browser mobile (consigliato Chrome) e aggiungerlo alla home come applicazione web, visto che non c’è ancora un’app nativa Android. Creare e organizzare le note: Una volta dentro Mem, creare una nuova nota è semplicissimo: puoi cliccare sul pulsante “New Mem” (Nuova nota) oppure iniziare a digitare nel campo di testo principale in alto – Mem salva automaticamente ciò che scrivi come un nuovo appunto. Assegna un titolo alla nota (opzionale, altrimenti il primo rigo verrà considerato come intestazione). Puoi inserire testo liberamente; l’editor supporta la formattazione Markdown (grassetto, corsivo, titoli #, elenchi con - o numerati con 1. ecc.), oppure puoi usare i pulsanti di formattazione se presenti. Mem ti permette anche di aggiungere immagini o file allegati: trascina un file dentro la finestra oppure utilizza il comando “/image” per caricare un’immagine. Per organizzare le note, Mem non richiede di creare cartelle. Al contrario, puoi sfruttare le Collezioni (Collections) che funzionano come tag intelligenti. Per aggiungere una nota a una Collezione, clicca in alto dove potrebbe esserci scritto “Add to Collection” (Aggiungi a collezione) oppure digita il simbolo # seguito dal nome della collezione direttamente nel testo. Se la Collezione esiste, la nota vi verrà associata; se non esiste, verrà creata al volo. Puoi assegnare più collezioni a una stessa nota (es: #ProgettoX, #Idee). Mem 2.0 inoltre suggerisce automaticamente le Collezioni pertinenti man mano che scrivi: ad esempio, se annoti una riunione con un cliente, in cima alla nota potrebbe comparire “Aggiungi a: #Clienti” come suggerimento intelligente. Accettare il suggerimento è facile (un click) e ti evita di dover ricordare tutti i tag. Per vedere tutte le collezioni, usa il menu a sinistra “All Collections” (Tutte le collezioni) dove puoi crearne di nuove e gestirle. Ricorda: le Collezioni sono flessibili – puoi rinominarle e questo aggiornerà automaticamente il tag su tutte le note relative; puoi anche unire due collezioni se ti accorgi che erano duplicati con nomi diversi. In questa fase iniziale, prova a creare qualche collezione per i tuoi ambiti (es. Lavoro, Personale, Progetti, Ricerche) e aggiungi le note di test per familiarizzare. Utilizzare l’AI per generare, sintetizzare o migliorare contenuti: La potenza di Mem sta nell’AI integrata. Per sfruttarla, hai diverse possibilità. Mem Chat è accessibile cliccando sull’icona della chat AI (di solito un bottoncino con simbolo di messaggio o un logo AI) oppure tramite la scorciatoia da tastiera dedicata. Si aprirà un pannello dove puoi porre domande o dare comandi in linguaggio naturale. Ad esempio, scrivi “Riassumi questa nota” mentre hai aperto un appunto: l’AI leggerà il contenuto e ti fornirà un riepilogo puntato dei concetti principali. Oppure puoi scrivere “Genera un articolo di 200 parole sull’argomento X basandoti sui miei appunti” – Mem Chat recupererà informazioni pertinenti dalle tue note e produrrà un testo originale. Se preferisci, puoi anche aprire Mem Chat a fianco di una nota specifica (Side-by-Side Chat): apri la nota, poi avvia la chat in modalità affiancata (Mem 2.0 potrebbe farlo automaticamente quando clicchi “Ask AI” in una nota). Così facendo, qualsiasi prompt che invii avrà come riferimento contestuale quella nota o collezione che stai visualizzando, rendendo le risposte più mirate. Oltre alla chat generale, Mem offre azioni rapide di AI direttamente nell’editor di note. Ad esempio, selezionando una porzione di testo potrebbero comparire opzioni come “Smart Write” o “Smart Edit”: queste funzioni applicano l’AI solo a quel frammento, permettendoti rispettivamente di generare del testo aggiuntivo o di migliorare/riformulare il testo selezionato. Puoi usarle per espandere un punto dell’appunto (ad es. “continua questa lista di idee”) o per correggere il tono e la grammatica di una frase. Tieni presente che ogni generazione AI può impiegare qualche secondo e i risultati andranno sempre rivisti: Mem Chat impara dal tuo contenuto ma va guidato. Un consiglio è di essere specifico nelle richieste (es. “Elenca in punti i pro e contro di X basandoti sulle mie note in ProgettoX”) per ottenere risposte utili. Tutte le interazioni con l’AI vengono salvate come parte della chat, quindi puoi scorrere indietro le conversazioni per recuperare risposte precedenti. Sperimenta liberamente: la versione attuale di Mem non impone limiti rigidi di utilizzo dell’AI durante il periodo gratuito. Cercare note con l’intelligenza semantica: Con tante note, la funzione di ricerca diventa cruciale. In Mem, basta cliccare sulla barra di ricerca (in alto) e digitare ciò che vuoi trovare. La ricerca avviene in tempo reale e offre due tipi di risultati: risultati istantanei per parola chiave e, se necessario, risultati semantici approfonditi. Ad esempio, scrivendo “budget 2023 progetto Alpha” vedrai immediatamente apparire note che contengono esattamente quei termini. Subito sotto (magari con un’etichetta tipo “Deep Search”), potrebbero comparire note che parlano del progetto Alpha e di questioni finanziarie pur senza contenere la parola “budget”. Questo perché Mem comprende il contesto: potrebbe averti proposto una nota intitolata “Costi previsti progetto Alpha” ritenendola rilevante alla tua query – una cosa che la ricerca tradizionale non farebbe. Se i risultati sono troppi, puoi filtrare la ricerca: Mem consente di restringere per data, per autore (se usi Mem in team e condividi note) o per Collezione. Puoi ad esempio digitare in:ProgettoX parolaChiave per cercare solo nelle note taggate con la Collezione ProgettoX. Sfrutta anche il linguaggio naturale: domande come “Chiave Wi-Fi di casa” potrebbero trovarti la nota dove hai salvato la password anche se non ricordi il titolo esatto. La ricerca è davvero potente e uno dei motivi per cui Mem elimina l’esigenza di organizzare rigidamente le note: qualsiasi cosa può essere ritrovata con pochi caratteri grazie all’AI. Sincronizzare e integrare con altri strumenti: Per massimizzare la produttività, conviene collegare Mem alle tue applicazioni quotidiane. Come accennato, puoi integrare il Calendario Google: verifica nelle impostazioni o nella sezione “Flows/Integrations” di Mem e attiva Google Calendar Sync. Ti verrà chiesto di autenticarti con Google e concedere i permessi. Una volta fatto, troverai una vista Calendario o un elenco di eventi nel tuo spazio Mem. Potrai cliccare su un evento futuro e creare una nuova nota precompilata per quella riunione (spesso il titolo della nota sarà il nome dell’evento, con data/ora), pronta per prendere appunti durante la call. Se l’evento è online (Google Meet, Zoom, ecc.), Mem mostra anche il link per collegarsi. Dopo la riunione, la nota resterà associata all’evento e alla voce del calendario. Questo è utile perché, se più avanti apri un nuovo evento ricorrente, Mem ti richiamerà le note delle sessioni precedenti (Related Mems per quell’evento). Allo stesso modo, prova la mail to Mem: dal tuo indirizzo email personale, inoltra una mail a save@mem.ai. Dopo pochi secondi la troverai tra le tue note (probabilmente con l’oggetto come titolo e il corpo del messaggio nel contenuto). Potrai poi organizzarla o aggiungere commenti. Mem manterrà anche eventuali allegati dell’email come file collegati alla nota. Questa funzione è ottima per archiviare ricevute, conversazioni importanti o idee che ti invii via mail da solo. Se lavori in team, Mem consente di condividere note e collezioni con altri utenti Mem. Basta cliccare su “Share” in alto alla nota e inserire l’email del collaboratore (che dovrà avere un account Mem). Puoi dare permessi di sola lettura o modifica. In Mem 2.0 esistono anche le Shared Collections, ovvero collezioni condivise: invitando qualcuno a una collezione, questa persona potrà vedere tutte le note al suo interno e aggiungerne di nuove, facilitando la collaborazione su progetti comuni. Ogni cambiamento appare in tempo reale sui dispositivi degli altri, grazie alla sincronizzazione istantanea. Infine, per rendere Mem parte integrante del tuo workflow, scarica l’app mobile se hai iOS (così avrai le tue note sempre con te) e installa l’estensione Mem It (appena disponibile) sul tuo browser desktop: questo ti permetterà di catturare rapidamente informazioni dal web (testo selezionato, articoli, ecc.) dentro Mem senza dover fare copia-incolla manualmente. Mem mira a diventare il tuo hub centrale di conoscenza, quindi più fonti colleghi (calendario, email, web clipper, SMS) più completa e utile sarà la tua base di appunti.Vantaggi e svantaggi di Mem AI
Vantaggi
Integrazione nativa dell’AI: Mem è progettato attorno all’intelligenza artificiale – a differenza di altre app dove l’AI è un’aggiunta, qui è al centro dell’esperienza. Ciò si traduce in funzionalità uniche come la chat AI che conosce i tuoi appunti, la ricerca semantica evoluta e i suggerimenti automatici di collegamento tra note. In pratica Mem funge da assistente personale per la tua conoscenza, aiutandoti a ricordare e creare contenuti in modo molto più efficiente rispetto a un’app di note tradizionale. Nessun bisogno di organizzare manualmente: Se sei il tipo di persona disordinata con gli appunti o semplicemente non vuoi perdere tempo a catalogarli, Mem è ideale. Grazie a Collezioni flessibili e collegamenti automatici, puoi tranquillamente buttare giù note senza pensare a dove salvarle. Sarà Mem a “cucire” insieme i pezzi quando servirà, mostrandoti relazioni e risultati di ricerca intelligenti. Questo “self-organizing workspace” ti dà la sensazione di essere organizzato senza lo sforzo di organizzare. Naturalmente puoi comunque applicare un minimo di struttura con tag/collezioni, ma non è obbligatorio né rigido. Ricerca potente e contestuale: La capacità di Mem di trovare informazioni col solo accenno di una parola o concetto è un enorme vantaggio. Non devi ricordare esattamente le parole che hai usato in una nota, né scorrere lunghe liste di file: ti basta cercare in linguaggio naturale. Questo accelera il recupero delle informazioni e valorizza il tuo archivio di note, perché anche vecchi appunti tornano utili al momento giusto (grazie anche ai suggerimenti di Copilot). In breve, Mem ti fa risparmiare tempo ogni volta che cerchi qualcosa nei tuoi appunti. Velocità, sincronizzazione e accesso offline: Mem 2.0 ha compiuto notevoli passi avanti in termini di performance e affidabilità. L’app è veloce e reattiva, competendo con la fluidità di note app come Apple Notes o simili. La sincronizzazione tra dispositivi è automatica e immediata, rendendo l’uso su più piattaforme senza interruzioni. Soprattutto, la presenza della modalità offline significa che hai sempre le tue note con te, anche senza internet – un vantaggio non da poco rispetto a strumenti esclusivamente cloud. Poter creare e cercare note offline rende Mem adatto anche a chi viaggia spesso o ha momenti senza rete. Integrazioni utili per lavoro e studio: Mem si integra con strumenti chiave come il calendario e l’email, semplificando la gestione delle informazioni provenienti da diverse fonti. Ad esempio, la Calendars integration trasforma Mem in un ottimo compagno per riunioni e appuntamenti (prendere note di meeting che rimangono legate all’evento e ai partecipanti). L’email-to-note elimina il copia-incolla di contenuti dalla posta agli appunti. Queste integrazioni – insieme a quelle in arrivo (es. l’estensione browser, l’invio di note da messaggistica) – fanno sì che Mem si inserisca bene nel flusso di lavoro di professionisti e studenti, evitando dispersione di informazioni su troppe app separate. Focus su privacy e sicurezza: Nonostante faccia uso di AI avanzata, Mem adotta misure serie per la sicurezza dei dati. Tutte le comunicazioni sono crittografate (TLS 128-bit) e i dati utente sono ospitati su server cloud sicuri (Google Cloud). La società afferma di essere impegnata a non vendere le informazioni personali degli utenti a terze parti. Inoltre, Mem richiede ai propri dipendenti standard elevati di tutela e limita fortemente l’accesso interno ai dati degli utenti (solo per esigenze di supporto e con policy rigorose). Per gli utenti finali, vengono offerte opzioni di sicurezza come l’autenticazione a due fattori. Tutto ciò rende Mem adatto anche per note di lavoro relativamente sensibili – pur tenendo a mente che è una piattaforma cloud. In sintesi, dal punto di vista della protezione dei dati Mem è allineato alle migliori pratiche del settore, un aspetto positivo per la fiducia degli utenti. Esportabilità e proprietà dei dati: Mem consente sempre di esportare tutte le proprie note e collezioni in un formato standard (Markdown) per conservarle altrove o migrarle ad altra piattaforma. Dalle impostazioni è possibile scegliere “Esporta tutte le note”: il sistema genera un archivio .zip contenente un file .md per ogni nota, un file .md per ogni collezione (con l’elenco delle note incluse) e una cartella con tutti gli allegati. Questo approccio denota una filosofia aperta: i tuoi dati rimangono tuoi e non sei bloccato dentro Mem se un domani volessi cambiare strumento. Sapere di poter fare il backup locale di tutto è sicuramente un vantaggio in termini di tranquillità.Svantaggi
Supporto linguistico limitato (per ora): Un punto importante da sottolineare per gli utenti italiani è che Mem al momento supporta ufficialmente solo la lingua inglese. L’interfaccia è in inglese e, soprattutto, le funzioni di AI (Mem Chat, ricerca semantica) sono ottimizzate per contenuti e domande in lingua inglese. Puoi certamente scrivere note in italiano all’interno di Mem, ma se chiedi a Mem Chat qualcosa in italiano, è probabile che non riceverai risposta nella stessa lingua o che la risposta sia inaccurata. Mem stesso avverte che attualmente l’AI potrebbe non gestire bene lingue diverse dall’inglese. Anche la documentazione e l’assistenza ufficiale sono in inglese. Per un utente italofono non fluent in inglese, questo è un limite concreto. (Va detto che essendo basato su tecnologia GPT-4, tecnicamente l’AI di Mem sarebbe capace di altre lingue, ma probabilmente gli sviluppatori ne hanno ristretto l’uso per motivi di qualità o costi). Speriamo in futuro aprano pienamente ad altre lingue. Fase Beta e funzionalità incomplete: Mem 2.0 (la versione attuale) è ancora in fase Alpha/Beta. Ciò comporta che alcune funzionalità siano in divenire o non ancora rifinite. Ad esempio, non tutte le integrazioni annunciate sono già operative (alcune sono “Coming Soon”, come l’API pubblica o l’estensione web). Possono esserci occasionali bug o instabilità tipiche di un prodotto non ancora definitivamente rilasciato. Anche alcune caratteristiche avanzate come l’importazione di dati da altre app sono in miglioramento: attualmente puoi importare note ad esempio da Evernote o Markdown, ma il processo potrebbe non preservare perfettamente tutta la struttura (alcuni utenti riportano che l’export da Mem raggruppa tutte le note in un unico file Markdown, rendendo necessario uno script per separarle) – segno che la gestione di import/export e migrazione non è ancora al livello di maturità di tool più vecchi. In generale, usando Mem in beta dovrai accettare possibili cambiamenti frequenti, aggiornamenti settimanali e qualche mancanza momentanea. Dipendenza dal cloud e privacy relativa: Sebbene Mem prenda misure di sicurezza, rimane pur sempre un servizio cloud che utilizza server di terze parti e integra l’AI di OpenAI. Questo significa che i tuoi dati (note, documenti, contenuti sensibili) risiedono sui server dell’azienda e in parte vengono elaborati da algoritmi esterni. Ad esempio, quando fai una domanda all’AI, quella richiesta e i relativi dati potrebbero transitare sui server di OpenAI per generare la risposta. OpenAI dichiara di non utilizzare i dati delle API per addestrare modelli senza consenso, ma resta il fatto che informazioni potenzialmente riservate escono dal tuo dispositivo. Per chi ha esigenze di massima riservatezza o conformità aziendale, questo potrebbe essere un deterrente. A differenza di un’app come Obsidian (locale, dati salvati su device) o di soluzioni self-hosted, con Mem devi fidarti della loro infrastruttura. Inoltre, non è chiaro dove fisicamente risiedano i server (probabilmente negli USA su Google Cloud), il che per dati aziendali europei potrebbe sollevare domande di GDPR. In sintesi, per note strettamente personali va benissimo, ma per dati aziendali estremamente sensibili o informazioni che non possono lasciare il perimetro locale, Mem potrebbe non essere l’opzione più adatta. Costo potenzialmente elevato in futuro: Attualmente Mem 2.0 è gratuito, ma è previsto che introduca piani a pagamento. Se prendiamo a riferimento il passato, il piano premium (Mem X) aveva un costo di circa $15 al mese (oppure ~$8 al mese pagando annualmente). Non sappiamo ancora i prezzi precisi di Mem 2.0 alla sua uscita, ma è lecito aspettarsi un abbonamento mensile nell’ordine di qualche decina di euro per sbloccare tutte le funzionalità AI senza limiti. C’è la possibilità che adottino un sistema a crediti per l’AI (in passato Mem X richiedeva crediti separati per usare intensivamente Smart Write/Edit, il che fu criticato dagli utenti). In ogni caso, rispetto ad alcune alternative gratuite, Mem potrebbe diventare costoso per l’uso prolungato, specialmente se poi sarà necessario un piano Teams per collaborazione avanzata. Questo svantaggio per ora è “ipotetico” finché il servizio è gratis, ma va tenuto presente guardando avanti. Assenza di un’app Android (al momento): Come già menzionato, chi utilizza dispositivi Android non ha a disposizione un’app nativa, mentre i competitor in genere offrono app su tutte le piattaforme. Anche se il web mobile funziona, l’assenza di alcune feature di sistema (es. condivisione diretta all’app, lavoro offline completo su Android) può penalizzare chi è spesso lontano dal PC e usa smartphone Android per prendere appunti. Gli sviluppatori di Mem hanno concentrato gli sforzi inizialmente su iOS, quindi gli utenti Android per ora sono un po’ sacrificati. C’è da sperare che più avanti venga sviluppata anche una app dedicata per Android. Curve di apprendimento e cambio di abitudini: Mem propone un paradigma diverso (niente cartelle, AI integrata, collegamenti automatici). Per chi proviene da anni di utilizzo di app tradizionali come Evernote, OneNote o semplici documenti, questo cambio di approccio può richiedere tempo. Alcuni utenti potrebbero trovarsi spaesati inizialmente dalla mancanza di una struttura gerarchica chiara o dal dover “fidarsi” dell’AI per organizzare. Inoltre l’editor di Mem, pur migliorato, potrebbe non avere tutte le funzionalità a cui si è abituati (ad esempio, gestione avanzata di note a livello di formattazione, annotazioni PDF complete, ecc.). Mem è eccellente per testo e frammenti di conoscenza, ma non è (almeno per ora) un tool per impaginare documenti complessi o gestire database strutturati – elementi che ad esempio Notion offre. Dunque, se hai esigenze particolari in tal senso, Mem potrebbe risultare limitante. In generale però, dopo qualche settimana di utilizzo si inizia ad apprezzare la filosofia di Mem e il boost dell’AI; è solo il primo impatto che potrebbe essere destabilizzante per alcuni.Prezzi e piani disponibili
Modello attuale (Beta): Al momento Mem 2.0 è completamente gratuito per tutti gli utenti, in quanto il prodotto si trova nelle fasi Alpha/Beta. Gli sviluppatori hanno reso chiaro che non verranno introdotti costi fino al lancio ufficiale della versione 2.0 definitiva. Ciò significa che chiunque si iscriva ora può usufruire di tutte le funzionalità (inclusa l’AI illimitata) senza pagare. Durante questo periodo, gli abbonamenti a Mem 1.0 precedentemente attivi sono stati messi in pausa: i vecchi utenti premium (Mem X) non stanno pagando nulla e verranno traghettati ai nuovi piani quando usciranno, decidendo allora se riattivare il pagamento. È una mossa abbastanza generosa, pensata per attirare utenti e testare ampiamente la piattaforma prima di monetizzarla. Dunque, se vuoi provare Mem AI, questo è il momento ideale perché puoi sperimentare tutte le feature senza impegno economico. Piani futuri previsti: Quando Mem 2.0 sarà lanciato ufficialmente (ci si aspetta nel 2025), verranno introdotti nuovi piani di abbonamento. I dettagli esatti non sono ancora pubblici, ma molto probabilmente l’offerta si dividerà così: Piano Gratuito: Dovrebbe restare una versione gratuita di base, pensata per utenti individuali casuali. In genere includerà la possibilità di creare note illimitate e usare le funzioni standard. Tuttavia, potrebbero esserci limitazioni sull’uso dell’AI (ad esempio un certo numero di operazioni AI al mese) e mancheranno funzioni avanzate (come integrazioni complete o collaborazione estesa). Il free tier servirebbe da ingresso per far provare Mem e soddisfare esigenze base, spingendo poi gli utenti pro ad abbonarsi per ottenere di più. Piano Personale Premium (ex Mem X): Questo sarà l’abbonamento per sbloccare tutte le capacità di Mem AI senza (o con alti) limiti. Se verrà seguito il modello passato, il costo potrebbe aggirarsi sui $15 al mese per utente (con sconti pagandolo annualmente, es. circa $8-10 al mese su base annua). Questo piano includerà con ogni probabilità uso illimitato di Mem Chat e generazione AI, accesso anticipato a nuove feature, priorità nel supporto clienti, e magari più opzioni di personalizzazione. In Mem 1.0, il piano a pagamento (Mem X) serviva proprio a usufruire delle funzioni intelligenti, mentre l’account free era molto limitato sul fronte AI. È ragionevole aspettarsi che anche in 2.0 il distinguo sarà simile: chi vorrà usare Mem davvero come “secondo cervello AI” in modo intensivo dovrà abbonarsi. Resta da vedere se manterranno un sistema a crediti per l’AI (che fu impiegato in Mem X causando perplessità) o se offriranno uso illimitato con fair use. Piano Team/Business: Mem punta anche all’utenza business e ai team di lavoro. Già sul sito si parla di fiducia da parte di “business leaders” e della possibilità di condividere note/collezioni con colleghi. Ci sarà quindi quasi certamente un piano Teams o Enterprise. Sul sito di Mem 1.0 il prezzo per Teams non era pubblico (“Custom”), il che suggerisce che per piccoli team potrebbe esserci un abbonamento per utente con funzionalità aggiuntive (es. gestione utenti, amministrazione, spazio di lavoro condiviso, SSO aziendale, maggiore sicurezza) da concordare caso per caso. Potrebbe anche esistere un piano Team Pro con tariffa fissa per utente (ad esempio, ipotizziamo $20/user/mese) comprensivo di tutto, ma finché non escono notizie ufficiali rimaniamo nel campo delle ipotesi. In ogni caso, chi intende usare Mem in ambito aziendale su larga scala dovrà prevedere un investimento, che verosimilmente crescerà col numero di membri del team. Periodo di prova e sconti: È quasi sicuro che Mem offrirà una prova gratuita (free trial) per i piani a pagamento quando verranno lanciati, forse della durata di 7 giorni. Durante questo trial, l’utente potrà testare tutte le funzioni premium. Inoltre ci saranno sconti per chi paga annualmente (indicativamente un risparmio del ~20-30% sul totale annuo). Ad esempio, se il prezzo mensile sarà $15, quello annuale potrebbe ridursi a circa $10/mese equivalenti (pagando $120 una volta). Mem in passato offriva circa 44% di sconto sull’annuale rispetto al mensile, che è molto – non stupirebbe se replicassero un’offerta aggressiva simile. Prezzi e valuta: Tutte queste cifre sono in dollari perché Mem AI al momento prezza in USD; per gli utenti internazionali il pagamento avverrà con carta convertendo in valuta locale (non è noto se avremo prezzi dedicati in euro). Si spera anche in sconti per studenti o nonprofit – la sezione FAQ di Mem 1.0 menzionava la possibilità di sconti su richiesta, quindi potrebbe valere la pena contattarli se rientri in queste categorie. Differenze tra versione gratuita e a pagamento: Riassumendo quanto detto, ci aspettiamo queste principali differenze:- Limiti AI: l’account free probabilmente permetterà un utilizzo limitato di Mem Chat (ad es. un certo numero di query al mese) e di generazione automatica testi. L’account premium invece offrirà AI illimitata o con soglie molto alte.
- Collaborazione: le funzioni di condivisione potrebbero essere limitate nel free (es. numero massimo di note condivisibili) e complete nel premium. Un piano Teams sbloccherà tutte le feature collaborative senza limiti e aggiungerà strumenti di amministrazione.
- Spazio di archiviazione: può darsi che vi sia un tetto di spazio per file allegati nel piano gratuito (per esempio 1 GB) mentre quello a pagamento ne avrà di più o illimitato. Mem supporta allegati grandi, dichiarando “unlimited file size” per gli utenti in prova, il che fa pensare che intendano dare generosità di spazio ai premium.
- Supporto e extra: gli utenti paganti avranno sicuramente un canale di supporto prioritario (risposte più rapide dall’assistenza) e forse accesso a template speciali o integrazioni avanzate (come l’API) prima degli utenti free. In Mem 2.0 hanno introdotto i Template per note, utili per standardizzare appunti ripetitivi – questi dovrebbero essere per tutti, ma non escludiamo template “premium”.
- Continuità del servizio: da tenere presente che, se Mem deciderà di non mantenere un piano gratuito permanente, allo scadere del beta free tutti gli utenti dovranno abbonarsi per continuare ad usare il servizio. Tuttavia, è più probabile uno schema freemium (free base + premium) anziché paywall totale, anche per restare competitivi sul mercato.
- Mem Free: Gratis (durante beta; in futuro, piano gratuito con funzioni limitate).
- Mem Premium (Pro): circa $14.99 al mese per utente (o circa $8.33 al mese se annuale) – prezzi da confermare al lancio.
- Mem Teams/Enterprise: prezzo personalizzato in base alle esigenze (molto variabile, tipicamente concordato con il team vendite di Mem).
Alternative a Mem AI
Mem AI e le principali alternative Mem AI si colloca nell’ecosistema delle app per note e produttività personale, con particolare focus sull’intelligenza artificiale e l’organizzazione automatica. Esistono diverse alternative, ciascuna con approcci e caratteristiche differenti. Di seguito, elenchiamo alcuni strumenti simili o comparabili a Mem, evidenziando brevemente le differenze principali: Notion: Piattaforma all-in-one per note, documenti e gestione progetti. Notion offre un sistema a blocchi molto flessibile con pagine nidificate, database, tabelle e wiki condivisibili. A differenza di Mem, Notion è basato su strutture manuali: l’utente organizza le pagine in spazi di lavoro, cartelle e database secondo necessità. Dalla fine del 2022 Notion ha introdotto Notion AI, un’assistente basato su GPT integrato nell’editor, che può riassumere testi o generare bozze – simile in parte alle funzioni di Mem, ma nell’ecosistema Notion. Tuttavia, Notion AI è un componente aggiuntivo a pagamento (a consumo o flat in abbonamento Business) e non ha accesso globale a tutte le note come Mem Chat, ma lavora piuttosto su singoli contenuti quando richiesto. In sintesi, Notion è ideale se vuoi combinare note con database strutturati, kanban, calendari e altri elementi di project management in un unico posto. È ottimo per collaborazione di squadra e documentazione, ma se cerchi qualcosa che organizzi automaticamente le tue informazioni sparse, Notion richiede più lavoro manuale rispetto a Mem. Molti utenti usano entrambi: Notion per documenti strutturati e progetti collaborativi, Mem per appunti personali liberi e brainstorming con AI. Obsidian: Applicazione di note in formato Markdown focalizzata su esperienza offline e locale. Obsidian memorizza le note come file markdown sul tuo disco e offre un’interfaccia per editarle e collegarle. La sua caratteristica distintiva è la mappa grafica dei collegamenti: puoi creare link tra note usando la sintassi [[titolo nota]], e Obsidian genererà un grafico visuale delle connessioni tra tutti i tuoi appunti, utile per esplorare associazioni (stile Zettelkasten). Obsidian non ha un’AI integrata nativamente; tuttavia, esistono plugin sviluppati dalla community per integrare GPT-3/4 e altre automazioni, ma sono strumenti separati e meno “semplici” rispetto a Mem Chat. Il grande vantaggio di Obsidian è la privacy e il controllo: i tuoi dati sono tuoi file, puoi sincronizzarli con un tuo cloud o con il loro servizio opzionale Obsidian Sync (crittografato end-to-end). Funziona su PC e mobile (iOS/Android) e non dipende da internet per funzionare. In confronto a Mem, Obsidian richiede organizzazione manuale se lo desideri (puoi creare cartelle, usare tag), e mette al centro i collegamenti creati dall’utente più che l’AI. È preferibile per chi ama smanettare, personalizzare (ha tanti plugin e temi) e vuole un sistema permanente per la propria conoscenza, senza abbonamenti. Tuttavia, Obsidian non fornisce funzionalità come ricerca semantica avanzata o suggerimenti automatici – qui l’intelligenza è l’utente. Diciamo che Obsidian è al polo opposto di Mem riguardo all’AI: nulla di automatico, ma massima libertà e sicurezza dei dati. Per alcuni può essere un complemento: si possono esportare note da Mem e continuare a lavorarle in Obsidian se si vuole archiviarle offline. Roam Research: Un tool di note basato su outliner (liste puntate nidificate) che ha fatto scalpore qualche anno fa introducendo il concetto di note collegate bidirezionalmente in modo fluido. In Roam ogni nota è una pagina, ma il focus è sul diario quotidiano e sul creare connessioni spontanee: se menzioni [[Un concetto]] in una pagina, quella diventa un link e Roam terrà traccia nelle Backlinks di dove quel concetto è stato citato altrove. Questo crea una ragnatela di conoscenza dove navigare liberamente. Roam è stato uno dei primi a proporre l’idea di secondo cervello digitale, ed è paragonabile a Mem per la filosofia “niente cartelle, connessioni libere”. Tuttavia, Roam non ha integrazione AI nativa robusta (ha sperimentato funzioni AI di completamento testi di recente, ma niente a livello di chat su tutto il database come Mem). Inoltre Roam è interamente online (ha modalità offline limitata via cache nel browser, ma non un vero supporto offline come Mem 2.0) e il suo costo è piuttosto elevato: $15 al mese circa. Un altro limite è che Roam può risultare poco intuitivo per chi non ama gli outliner: ogni riga è un bullet point che può espandersi e referenziarsi, uno stile che alcuni adorano ma altri trovano caotico. Rispetto a Mem, Roam richiede più intervento manuale per creare link e organizzare i tuoi pensieri (sebbene molti collegamenti emergono naturalmente via backlink). In sintesi: Roam Research è ottimo per chi vuole coltivare un diario/intelaiatura di conoscenza personale semi-strutturata, centrata su testo e collegamenti, ed è stato fonte di ispirazione per Mem in termini di “no folders”. Se però cerchi le capacità di AI di Mem, Roam al momento non regge il confronto su quel fronte. Tana: È una delle nuove applicazioni di knowledge management che genera molta curiosità (spesso citata come “next-gen Roam”). Tana adotta anch’essa un modello a nodi e sottopunti (outliner), ma introduce il concetto di Supertag: etichette che possono avere propri campi e proprietà, trasformando le note in oggetti di database. In pratica Tana cerca di unire i vantaggi di Notion (database strutturati) con quelli di Roam/Obsidian (collegamenti fluidi e note libere). È ancora in beta su invito, e sta emergendo come uno strumento potente per organizzare informazioni con una struttura flessibile a grafo. Sul fronte AI, Tana finora ha integrato alcune funzioni di completamento e generazione (ad esempio, Tana Helper era un bot GPT-3 integrato sperimentalmente per riempire campi), ma niente di paragonabile alla versatilità di Mem Chat che conosce tutte le note. Tana mira più a potenziare l’utente nell’organizzare che a fare il lavoro al posto suo tramite AI. È un’alternativa da tenere d’occhio se piace il paradigma outliner evoluto: a differenza di Mem, Tana ti chiede di classificare le cose (con supertag e nodi), ma in cambio ti offre potenti viste filtrate, possibilità di fare domande sui dati inseriti (tipo “trova tutti i nodi taggati ProgettoX con status In Corso”). Al momento, Tana è usata da una community ristretta e non c’è un prezzo pubblico (essendo in beta gratuita su invito). Per un utente mainstream, Mem è decisamente più pronto all’uso oggi, mentre Tana può essere considerata per il futuro se si necessita di un ambiente di conoscenza altamente strutturabile e programmabile. Altre alternative degne di nota: Oltre a quelle citate, esistono altre app notevoli. Evernote, ad esempio, è il veterano delle note cloud: supporta bene immagini, PDF, note vocali, ha una struttura a taccuini e tag, ed ha aggiunto di recente funzioni AI (come il riassunto automatico delle note). Tuttavia Evernote ha perso smalto ultimamente e molti ex utenti sono migrati verso strumenti più moderni (anche a causa di costi aumentati e sviluppo rallentato). OneNote (Microsoft) è un’altra alternativa classica, gratuita, ottima per chi preferisce un modello a quaderni e sezioni che mima il cartaceo, ma non offre intelligenza artificiale né collegamenti automatici. Bear (per Mac/iOS) e Ulysses sono eccellenti per prendere note in Markdown con un’interfaccia elegante, tuttavia non hanno funzionalità AI o grafo di conoscenze. RemNote e Logseq sono altri due strumenti interessanti per chi abbraccia l’approccio Zettelkasten: RemNote unisce note e flashcard per studenti, Logseq è open-source e simile a Roam ma salva i dati in locale (ha anche lui plugin per GPT-3). In definitiva, la scelta dell’alternativa dipende dalle tue priorità: struttura vs flessibilità, AI vs controllo manuale, cloud vs locale. Mem AI si distingue per la forte automazione intelligente; se quella è la caratteristica chiave per te, poche alternative offrono qualcosa di paragonabile oggi (Notion AI è forse la più vicina come AI integrata, ma con scopo diverso). Se invece per te l’AI non è fondamentale ma vuoi un ottimo gestore di note, allora le alternative classiche (Notion, Obsidian, ecc.) potrebbero soddisfarti e in alcuni ambiti offrire funzioni che Mem non ha (ad es. gestione attività in Notion, o scrittura offline pura in Obsidian).FAQ su Mem AI
Mem AI funziona offline?
Sì, Mem 2.0 supporta l’uso offline su PC e dispositivi mobili. Puoi creare nuove note, modificare quelle esistenti e consultarle anche senza connessione internet. L’app salva le modifiche in locale e le sincronizza sul cloud non appena torni online. Anche la ricerca e la funzione Copilot (note correlate) funzionano offline, perché Mem pre-carica e indicizza i tuoi dati sul dispositivo. Questo è un enorme vantaggio: diversamente da molte app cloud, puoi fidarti di Mem anche in assenza di rete (ad esempio in aereo potresti scrivere appunti e cercare tra le vecchie note). Le funzioni che richiedono necessariamente internet, come l’utilizzo dell’AI per informazioni che non sono già memorizzate nel dispositivo, potrebbero essere limitate offline. Mem Chat in sé può generare risposte basandosi sul contenuto delle tue note cacheate, ma se chiedi qualcosa che richiede la chiamata a servizi esterni, potrebbe non rispondere fino a quando torni online. L’esperienza offline di Mem 2.0 è molto completa: puoi tranquillamente usare Mem come un’app per appunti offline, il che lo differenzia dalla versione 1.0 (che dipendeva dalla rete) e da molte altre app cloud.
È sicuro utilizzare Mem AI per dati sensibili?
Mem adotta diverse misure di sicurezza e privacy. Tutte le comunicazioni tra l’app Mem e i server sono crittografate con TLS (la stessa sicurezza delle transazioni bancarie online). I tuoi dati sono archiviati su Google Cloud, piattaforma con standard di sicurezza elevati. Mem non vende i tuoi dati a terzi e afferma nella sua privacy policy l’impegno a proteggere la riservatezza delle informazioni inserite. L’accesso ai dati internamente è ristretto: solo pochi ingegneri di infrastruttura e supporto possono (se necessario) accedere ai database, e comunque sotto stretto controllo. Pratiche aziendali come uso obbligatorio di 2FA, audit periodici di sicurezza e penetration test annuali contribuiscono a garantire sicurezza. Come utente, puoi e dovresti abilitare l’autenticazione a due fattori per il tuo account. Detto ciò, bisogna distinguere: per note personali, appunti di lavoro non strettamente riservati, idee, liste, Mem è sicuro quanto le principali app cloud. Se invece intendi dati altamente confidenziali (dati aziendali critici, informazioni protette da NDA, dati sanitari personali, password, credenziali), qualsiasi servizio cloud comporta un piccolo rischio residuo: i tuoi dati risiedono su server non sotto il tuo diretto controllo. Pur essendo cifrati in transito, non è esplicitamente dichiarato se Mem li cifra anche a riposo sui server. Inoltre, l’utilizzo dell’AI implica che certi contenuti delle note vengano processati da OpenAI: se chiedi a Mem Chat di riassumere una nota, il testo potrebbe essere inviato ai server OpenAI per la risposta. Quindi, per dati estremamente sensibili o regolamentati, valuta attentamente l’utilizzo dell’AI o evita di inserirli in Mem. In conclusione: per la stragrande maggioranza degli utenti, Mem è sufficientemente sicuro e segue standard paragonabili a Evernote, Notion, Google Drive. Usa sempre password robuste e 2FA. Per usi mission-critical o dati delicati, consulta la privacy policy di Mem o limita l’uso dell’AI sulle note più sensibili.
Cosa succede alle mie note se smetto di pagare o se il periodo gratuito finisce?
Durante la beta gratuita, non ci sono restrizioni: se smetti di usare Mem, i tuoi dati restano accessibili nel tuo account gratuito. In futuro, se verrà introdotto un piano a pagamento, probabilmente passando dal premium al piano free manterrai l’accesso alle note ma solo con le funzionalità del livello gratuito (esempio: limiti sull’uso dell’AI o sul numero di note). Le note già create non dovrebbero essere cancellate né rese inaccessibili. Al massimo, potrebbero bloccare la creazione di nuove note finché non rientri nei limiti del piano gratuito. Se Mem decidesse di diventare solo a pagamento, dovresti avere la possibilità di esportare tutte le note prima della chiusura o della cancellazione dell’account. Mem offre un’opzione di export delle note (in Markdown, con allegati), così puoi fare un backup dei tuoi dati in locale. Se Mem dovesse chiudere il servizio, verosimilmente fornirebbe un meccanismo per scaricare tutto prima della chiusura definitiva. In generale: smettendo di pagare, continuerai ad avere accesso alle note ma con funzionalità ridotte (niente AI avanzata, possibili limiti di quantità). Non ci sono indicazioni che Mem eliminerà i tuoi dati unilateralmente; in ogni caso, è sempre consigliabile effettuare un backup locale delle proprie note.
Posso usare Mem AI in italiano o inserire note in altre lingue?
L’interfaccia di Mem è in inglese e il supporto multilingua dell’AI è limitato. Puoi tranquillamente scrivere note in italiano o in qualsiasi lingua usando caratteri latini: per semplici appunti in italiano non ci sono problemi, e la ricerca per parola chiave funziona anche con testo in italiano. Il limite riguarda Mem Chat e le funzioni semantiche: Mem Chat risponderà solo in inglese, anche se la domanda è in italiano, e la risposta potrebbe essere fuori contesto. L’AI di Mem non è addestrata per conversare in italiano; non aspettarti una performance come ChatGPT multilingua. Un workaround è inserire parole chiave inglesi nelle note italiane per sfruttare meglio la ricerca semantica, ma è poco pratico. Se padroneggi l’inglese puoi chiedere all’AI di riassumere testi italiani, ma la risposta sarà comunque in inglese. Puoi usare Mem come contenitore di note in italiano beneficiando dell’organizzazione automatica e della ricerca per parole esatte; se ti serve AI in italiano, considera strumenti alternativi come Notion AI (che supporta l’italiano) o ChatGPT.
Si può importare/esportare contenuti da Mem?
Sì. Puoi esportare tutte le note e le collezioni in formato Markdown: dalle impostazioni (Settings > Export) puoi scaricare un file .zip contenente un file .md per ogni nota, uno per ogni collezione e una cartella attachments con tutti gli allegati (immagini, PDF, ecc.). Questo ti permette di migrare altrove o fare un backup locale. Gli export sono “flat”: non c’è una gerarchia di cartelle, anche se puoi riorganizzare i file a mano in base alle collezioni. L’importazione invece supporta Markdown e formati di alcune app. Ad esempio, puoi importare note da Evernote esportando in .enex e caricando su Mem, ma potresti dover sistemare manualmente la struttura. Per Notion o altre app, esporta prima in Markdown. L’importazione su Mem funziona ma può richiedere qualche aggiustamento manuale. Mem Labs sta lavorando per semplificare la migrazione.
Mem AI ha un’app mobile?
Sì, per iOS esiste l’app nativa “Mem 2.0”, scaricabile dall’App Store e compatibile con iPhone e iPad. Per Android invece al momento non esiste un’app dedicata: puoi usare Mem via browser mobile e sfruttare l’integrazione SMS/Telegram/WhatsApp (Text to Mem) per inviare note al tuo spazio Mem senza app. Su desktop esiste un’app per Mac e per Windows (in beta). Queste app desktop sono simili alla versione web, ma con vantaggi come scorciatoie globali, integrazione nel sistema e supporto offline migliorato. Su Linux non c’è app ufficiale, ma la versione web funziona su qualunque browser moderno.
Chi c’è dietro Mem AI? L’azienda è affidabile?
Mem Labs, la società che sviluppa Mem, è una startup fondata nel 2020 da Dennis Xu e Kevin Moody con sede a San Francisco. Ha raccolto finanziamenti importanti (oltre 20 milioni di dollari, tra cui l’OpenAI Startup Fund) e ha come investitori venture capital della Silicon Valley e collaboratori ex-Google. Questo fa capire che il progetto è solido almeno nel medio termine e in crescita. Mem 1.0 aveva già decine di migliaia di utenti; con Mem 2.0 la base crescerà ancora. Come sempre, memorizzare dati su un servizio giovane comporta la scommessa che il servizio cresca e non chiuda, ma i segnali sono molto positivi. In ogni caso, è sempre buona regola mantenere backup locali delle proprie note, indipendentemente dal servizio usato. Ad oggi, Mem può essere considerata un’azienda affidabile e ben finanziata.